giovedì 2 agosto 2007

vademecum per lo scrittore esordiente che ambisce alla pubblicazione con un grande editore

L'autore ha lavorato molti anni nel campo dell'editoria, ed è stato per parecchio un piccolo editore. Il testo di seguito è frutto della sua esperienza personale.
Buona lettura!

Se volete che qualche casa editrice di un certo livello (quindi in questa sede NON parliamo dei piccoli editori) prenda in considerazione - e non sto parlando di pubblicare - il vostro romanzo da esordiente (per la saggistica e i manuali è un altra storia), bisogna che ALMENO conosciate PERSONALMENTE un "lettore". A costui, spesso uno scrittore + o - famoso (spesso meno), oppure un "ghost writer" o un traduttore di livello, le case editrici inviano in lettura i romanzi degli "esordienti promettenti" a scopo di valutazione. Sono quindi loro che vi creano come "autori" o vi tengono nel vostro anonimato tombale... è chiaro questo concetto? In realtà però questo processo in funziona più frequentemente all'incontrario, ossia il "lettore" segnala alla casa editrice il romanzo di un "esordiente", parlandone "molto bene". E' banale dire che i "segnalati" sono SEMPRE strettamente collegati in qualche maniera al "lettore". Diciamoci la verità, se siete donne giovani libere e piacenti e il "lettore" è un uomo, avvicinarlo durante qualche evento risulterà ovviamente facilitato. Non dico che bisogna andarci a letto, ma l'uso della fascinazione certo non guasterà. Il contrario (con un "lettore" donna) raramente funziona, a meno che non siate un Raul Bova. Sono ancor più facilitati gli scrittori o le scrittrici gay che puntano a un "lettore" di chiara fama gay, in quanto la lobby gay è piuttosto potente anche nel campo dell'editoria. Anche altri tipi di RACCOMANDAZIONI possono fare al caso vostro, sopratutto quella degli editor (ottima!) o di manager di vario livello - questi ultimi sono forse meno efficaci per il vostro scopo: al massimo possono mandare "a forza" il vostro romanzo ad un "lettore" per essere valutato. Ovviamente la valutazione sarà proporzionale al potere del manager e/o dal livello di simpatia od antipatia che il suddetto manager gode rispetto al "lettore", quindi non c'è garanzia di passare il giogo del "lettore". Anche l'amicizia di uno scrittore di discreto successo (di grande successo è MEGLIO) è parecchio funzionale, anzi ottima. Partecipare a premi letterari POTREBBE essere un altro sistema per arrivare a beccare qualche "sponsor" per la grande editoria, ma in questo caso bisogna scegliere i premi letterari interessanti e di livello (non lo sono tutti) e sopratutto ARRIVARE PRIMI. Putroppo per arrivare primi c'è bisogno comunque di uno "sponsor" nella giuria e spesso, nel caso che il premio letterario sia importante lo "sponsor" serve anche solo per essere selezionati per partecipare, quindi questa strategia può rivelarsi più che altro un serpente che si magia la coda. Per farsi scoprire dal grosso editore la presenza sul WEB come autori, anche se pervasiva (forum, siti, blog, etc.), è TOTALMENTE inutile a meno che per qualche motivo non diventiate un "fenomeno WEB" tanto grosso che i media si occupino di voi. SOLO in questo caso potrete accedere al livello "lettore" senza neache troppi sforzi. Se siete già dei personaggi famosi - magari non tantissimo, ma appena famosi - le porte del grande editore potrebbero socchiudersi con più facilità. Se ad esempio siete il cantante di un gruppo indipendente che però ha il video che gira su MTV Pure Morning (il canale di MTV che passa gli indipendenti) e siete in classifica anche al decimo posto, potrebbero prendere in considerazione i vostri scritti, se non altro per avvalersi GRATUITAMENTE della promozione che la vostra casa discografica sta GIA' PAGANDO per il vostro prodotto musicale. Ciò che vi ho descritto è l'unico sistema che funziona a livello GLOBALE per avere la possibilità di essere pubbicati come scrittori esordienti da un grosso editore; altrimenti è la solita lunga gavetta (autopubblicazione, piccolissimo editore, piccolo editore, priemiucci letterari vinti, pubblicazione in antologie, etc.) che vede arrivare al traguardo l' 1% degli aspiranti... CERTO, UN COLPO DI FORTUNA PUO' SEMPRE CAPITARE... POTRESTE ESSERE DEI NOVELLI HEMINGWAY ED EMERGERE IN MANIERA NATURALE... MA FORSE (AI GIORNI NOSTRI) NON BASTEREBBE... Perchè? Perchè pur pubblicati da un piccolo editore dovreste vendere almeno 50.000 copie e diventare un fenomeno di costume, per fare in modo che un grosso editore acquisti (a caro prezzo) il vostro contratto editoriale dal piccolo editore. Per il grosso editore è un business comunque conveniente perchè gioca su un cavallo sicuro. Ad Enrico Brizzi con Jack Frusciante è andata così... MA IN REALTA', CON TUTTA PROBABILITA', LE IDEE CHE VI SIETE FATTI SULLA GRANDE EDITORIA E SU COME FUNZIONA SONO FUFFA! Quindi cercate di non illudervi e lavorate di pubbliche relazioni, sperticandovi in lecchinismo - MA DI LIVELLO SOPRAFFINO - in ogni loccasione buona (fiere del libro, premi letterari, presentazioni, cenacoli letterari, circoli, etc..) con i personaggi che vi potrebbero (sempre POTENZIALMENTE) aiutare. Se potete organizzate voi stessi degli eventi letterari (consiglio almeno la crezione di una associazione culturale ad hoc); avrete così l'occasione di invitare vari personaggi "che contano" da lecchinare come si deve. In tal senso anche l'apertura di una libreria, provvista di un AMPIO SPAZIO PER LE PRESENTAZIONI (saletta o spazio con posti a sedere, amplificazione e se si può anche videoprioettore), POSSIBILMENTE posta in una zona centrale della vostra città è utile. Gli editori cercano sempre degli spazi GRATIS per promozionare la mercanzia e non mancheranno di inviarvi lo scrittore di turno per una presentazione. E' chiaro che più la libreria è centrale, grande e bella più lo scrittore che vi invieranno sarà famoso. In ogni caso non lesinate MAI sul livello dei ristoranti e degli alberghi da offrire ai vostri futuri e possibili "sponsor". Se poi il vostro romanzo è buono è anche meglio, ma non è obbligatorio. Fare lo scrittore sul serio è UN LAVORO DI CARATTERE IMPRENDITORIALE, e siccome il premio finale potrebbe essere grosso, richiede degli investimenti anche cospicui di tempo, di danaro e di grande pazienza... E UNA CERTA FACCIA DI BRONZO. Non basta solo scrivere più o meno bene o avere in serbo la "trama dell'anno". QUESTA E' LA PURA E DURA VERITA', LA PURA E DURA REALTA', QUINDI, A MENO CHE NON PORTIATE A TERMINE CON SUCCESSO LE VOSTRE "PUBBLICHE RELAZIONI", NON FATEVI IL VIAGGIO DELLO SCRITTORE (L'UOMO COMUNE CHE SI FA DA SE') CHE VIENE "SCOPERTO" DALLA GRANDE CASA EDITRICE, PERCHE' E' UNA FANTASIA ATTA AD ALIMENTARE LE PERSONE PURE DI SPIRITO MA SCARSE IN MATERIA DI REALPOLITIK... TUTTO IL RESTO E' SFORZO INUTILE, PURA VELLEITA'... Tenete presente che se raggiungete l'obbiettivo, vi pubblicano e vendete 100.000/200.000 copie, godrete di fama, smetterete di fare il vostro lavoro attuale, guadagnerete un sacco di soldi e per il secondo romanzo vi daranno dai 50 ai 70.000 Euro di ANTICIPO, senza che abbiate ancora scritto una riga!!! Comunque la lotteria è aperta e se non si gioca non si vince... buona fortuna a tutti quindi! OVVIAMENTE... SE SCRIVETE PER IL PIACERE DI FARLO, SE SCRIVETE PER VOI STESSI, SE SIETE SODDISFATTI COSI', SE VI BASTA ESSERE PUBBLICATI DA UN PICCOLO EDITORE O SE SIETE CONTENTI DI AUTOPUBBLICARVI QUI SU LULU (COME LO SONO IO) FOTTETEVENE DI STO VADEMECUM... VIVRETE PIU' SERENI! Luca Oleastri http://stores.lulu.com/innovari http://stores.lulu.com/innovariart PS: Prossimamente un post sui piccoli e i grandi editori (meccaniche commerciali, distribuzione etc.)

2 commenti:

rospe ha detto...

caro Riccardo, sono finalmente incappato in quello che cercavo. Leggendo la tua lucida analisi dei fattori che incidono sulla "pubblicazione" (o meglio pubblicabilità) di un autore (e secondariamente dei sui testi), mi sono sentito confortato. Da tempo mi occupo di scrittura e di editoria e quindi so bene cosa significhi ricevere centinaia di proposte (per lo più sconclusionate e velleitarie), da parte di scrittori e aspiranti (ma spesso, semplicemente, individui desiderosi di avere successo... senza sapere bene neanche loro il perché). In futuro vorrei usare il tuo vademecum, ossia segnalarlo: poi chi vorrà leggerlo, e/o capire... è un'altro paio di maniche.

coridali saluti: rospe
http://rospeinfrantumi.blogspot.com

riccardo gavioso ha detto...

Caro Rospe,

anzitutto una premessa: il testo non è mio ma di Luca Oleastri. L'autore mi ha gentilmente concesso di usarlo, con lo scopo di fare capire a chi si sta ponendo il problema della pubblicazione, come funzionino realmente le cose.
Io, come autore, non sono da tempo interessato a queste questioni, per il semplice motivo che ho fatto esperienza sulla mia pelle. Ora sono molto sereno: assodata l'impossibilità di poter arrivare al grande editore, e poco interessato alla pubblicazione coi piccoli, mi accontento di essere letto e commentato, e di qualche premio importante che in passato è arrivato.
Il testo è linkato dalla pagina principale del mio blog,

http://lapennachegraffia.blogspot.com/

in una finestra dal titolo " bagaglio a mano dello scrittore emergente ", dove ho cercato di raccogliere cose che possano essere utili a chi, finito il primo libro, ha il problema di come muoversi.
In ogni caso ritengo che all'amico Luca non possa che far piacere ricevere un ulteriore link al suo testo.

A presto. Riccardo